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I libri di preghiera custoditi nelle travi

Questo documento pergamenaceo proviene da una cascina lombarda sita nei pressi di Rosate e vicina alla splendida abbazia cistercense di Morimondo, che potrebbe essere stata l’ispiratrice del costume, abbastanza diffuso anche nella nostra zona, di lasciare una traccia religioso-propiziatoria nella fondazione di una casa colonica. Al momento della demolizione di una di esse (anni ’80) si rinvenne nell’architrave questo libretto di preghiere che, con la sua data di stampa, 1582, ci offre un primo ragguaglio sulla probabile data di costruzione dell’edificio. La collocazione del libretto è molto simbolica: la preghiera deve essere come la trave, il sostegno portante di tutta la costruzione, della vita che sotto vi si vive, del lavoro che vi si fa; quella trave fa da tabernacolo, dove si ospita l’eucaristia domestica e feriale, costituita dalla preghiera quotidiana cui tutti possono e devono ricorrere. Il libricino inizia, secondo costume diffuso, con la trascrizione a caratteri vistosi dell’alfabeto, come aiuto a leggerne più facilmente quelli più piccoli. In effetti il contenuto delle sue pagine lo avvicina ad una sorte di abbecedario della orazione, includendovi le preghiere più importanti, più liturgiche e comunitarie della fede o morale cristiana.

 

 

Tipo documento

    Libro di preghiera      

Anno

    1582