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Note storiche

       

Le carte dell'archivio parrocchiale tramandano che l'erezione dell'edificio avvenne all'incirca nel 1613 nell'area dove sorgeva un precedente oratorio, col contributo di Ranuzio I Farnese. Nella visita pastorale del vescovo Rangoni del 23 aprile 1613 compare l'esistenza di una confraternita di San Rocco che si prendeva cura dell'oratorio. Probabilmente i promotori della Confraternita e della ricostruzione dell'oratorio furono gli Anguissola. A quel tempo il signore di Piacenza era il Farnese e gli Anguissola i suoi cortigiani, quindi le loro opere erano anche quelle del Principe. La fonte più antica a testimonianza dell'esistenza dell'oratorio risale al 1579 e si trova nella visita pastorale del Vescovo Castelli. Le parole del vescovo ci tramandano l'abitudine a celebrare la messa solo il giorno della festa del santo. Inizialmente non era presente la statua di San Rocco, ma solo un'immagine dipinta molto rovinata. Una visita pastorale del 1776 invece parla della statua. 

Al 1825 risalgono i restauri e i rifacimenti dell'oratorio che videro anche la costruzione della cappella destra. L'oratorio di San Rocco sorge in Rivergaro, all'interno dell'abitato, preceduto da un piccolo sagrato in ciottoli di fiume policromi, disposti a disegni geometrici, con orientazione Nord­Sud. La facciata neoclassica è a capanna, mono cuspidata, con frontone triangolare in aggetto. Ai lati, lesene binate doriche sorreggono una cornice modanata in leggero aggetto. Al centro si apre il portale, a luce rettangolare, con cornice modanata in pietra, coronato da finestrone a lunetta su mensole. Ai fronti laterali, in pietra a vista si addossano una cappella votiva per lato, forate su un lato da un finestrone rettangolare. Sul retro il volume del presbiterio presenta due finestroni a lunetta per lato, nella parte alta. Al di sopra della campata centrale della navata si erge la cupola con lanterna circolare. Il campanile sorge e si addossa sul lato sinistro del presbiterio. A pianta quadrata, su due ordini, termina con una cella aperta sui quattro lati da monofore a tutto sesto. La cella è coperta con tetto a quattro falde in coppi.

Schema planimetrico ad aula a due campate, la prima, a pianta rettangolare voltata a botte, la seconda, a pianta quadrata, voltata a cupola. In corrispondenza della seconda campata si aprono, con arco a tutto sesto, sulla navata, due cappelle votive, a pianta rettangolare, voltate a botte. Le cappelle sono dedicate rispettivamente, quella di destra a San Rocco, quella di sinistra alla Madonna di Caravaggio. Il presbiterio si apre sulla navata con arco a tutto sesto su pilastri dorici. Il presbiterio, rialzato di un gradino in marmo rosso di Verona, sul piano della chiesa, è a pianta rettangolare, a due campate voltate a botte. Le volte sono forate dalle unghie dei finestroni del claristerio.

Fonte: Scheda CEI, Inventario dei beni immobili, Oratorio S.Rocco, Rivergaro, a cura di Francesca Bersani, Andrea Marcolongo, 2011

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